Tradotto da Eleonora Nascimben
Intervista alla scrittrice e presidentessa fondatrice del Festival Grito de Mujer (Grido di Donna), Jael Uribe.
Rossi Er.
“È gratificante incontrare persone positive, gentili, amorevoli e sensibili, con grandi qualità umane, che stanno lavorando duramente nel creare un mondo migliore attraverso le loro azioni.” Jael Uribe
Cari lettori e followers, condivido con voi l'intervista fatta alla scrittrice domenicana Jael Uribe, CEO fondatrice del Festival Grito de Mujer (Grido di Donna), pubblicista, designer e poetessa. Ha conseguito un Master in Graphic and Editorial Design, è presidentessa dell Movimento Mujeres Poetas Internacional (MPI) Inc. e vincitrice, tra gli altri, del Premio Vicente Rodríguez-Nietzsche 2017.
Attraverso Movimento Mujeres Poetas Internacional (MPI) Inc. viene svolto un lavoro fondamentale per esortare e supportare le donne nel creare il proprio spazio produttivo, che realizza un cambiamento concreto nel mondo attraverso l'arte, nelle sue diverse manifestazioni, aiutando a ricostruire la propria autostima, valorizzando l'essenza del proprio essere.
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Rossi Er: Se ti chiedessi di definire la tua filosofia di vita in una frase, quale sarebbe?
Jael Uribe: "Chi ha detto paura?", come la canzone di Raúl Marrero. Mi piace ascoltarla quando sto per iniziare un nuovo progetto, per ricordare a me stessa che non devo lasciarmi intimidire da nessuna circostanza e che non devo temere il fallimento. L'importante è provarci.
Rossi Er: quale libro ti ha colpito o ti ha toccato l'anima in modo speciale?
Jael Uribe: “Los Miserables”, di Víctor Hugo. Niente ha toccato la mia anima più della fame e della miseria umana.
Rossi Er: Da molti decenni si lavora duramente per i diritti delle donne. Pensa che siano stati compiuti progressi significativi, in vari campi, oggi?
Jael Uribe: Certo. Guarda per esempio la partecipazione attiva che le donne stanno avendo recentemente nella NASA, con missioni su Marte e sulla Luna. Guarda l'ascesa dei personaggi interpretati da donne nell'industria cinematografica o la crescita dei movimenti per i diritti delle donne in tutto il mondo. E come abbiamo rafforzato la nostra voce e spinto per un certo riconoscimento ottenuto negli anni, in opposizione alla nostra controparte maschile, ora ci sono molte strade che dobbiamo percorrere e molti più risultati da raggiungere. È importante ottenere un’inclusione maggiore delle donne in tutte gli ambiti, in tutti gli strati della società. Dobbiamo essere lì per il nostro talento, non per una quota rosa.
Rossi Er: Parlando di attualità, sembra che, a causa della Pandemia, l'oralità stia prendendo forza sia nella poesia che in altre manifestazioni artistiche. Crede che stiamo acquisendo maggiore consapevolezza e responsabilità riguardo al potere della parola?
Jael Uribe: Sulla scia della pandemia, ciò che abbiamo ottenuto è stato enorme. Ci siamo risvegliati. L'aver potuto avere un'audience digitale in tutti questi mesi, ci ha permesso di riconoscere la grande responsabilità che hanno quelli che tra noi si occupano di comunicare qualsiasi tipo di messaggio. Grazie alla parola tanto si può costruire così come distruggere. Vi è una grandissima responsabilità sociale.
È incredibile come ci siamo reinventati, quanto le arti siano venute alla ribalta attraverso i media digitali e quanto sia importante il loro contributo all'intrattenimento in tempi di reclusione. Penso che le persone abbiano capito che le arti non sono un investimento inutile e che grazie al potere intrinseco della parola si possa portare incoraggiamento e messaggi di speranza alle comunità.
Speriamo che questa non sia solo una “moda passeggera”, ma si continui a tener conto del contributo dei diversi rami della cultura, come strumento di comunicazione diretta con le masse.
Rossi: Il festival “Grito de mujer” è un evento estremamente importante che oggi unisce le voci di migliaia di donne in tutto il mondo. Raccontaci qualcosa. In che anno è stata fondata e qual’è l'obiettivo principale che ne ha motivato la creazione?
Jael Uribe: Il “Festival Grito de Mujer” è stato fondato nel 2010 e ha iniziato i suoi primi passi nel marzo 2011. All'inizio è stato creato come piattaforma per evidenziare i testi femminili e poi è diventato un punto di riferimento per tutte quelle voci di artisti/e interessati/e nell'aggiungere il loro talento per sensibilizzare la società sul tema della violenza contro le donne, un'epidemia che purtroppo ha iniziato a diventare una pandemia fin da subito.
L'obiettivo di Grito de Mujer “Grido di Donna” è creare, per tutto il mese di marzo, una catena mondiale di eventi di solidarietà con una missione sociale, che porti messaggi di speranza, rispetto e autostima alle donne che affrontano la violenza o che sono uscite da questo flagello che ci riguarda seriamente come società.
Rossi: Quali sono i nuovi progetti per il Festival Grito de Mujer (Grido di Donna) ?
Jael Uribe: Attualmente, la novità è stata la nostra modalità virtuale a causa della pandemia, come mezzo per raggiungere più persone attraverso i social network. In questo stesso contesto abbiamo inserito per la prima volta un festival di cortometraggi perché crediamo che un'immagine, un suono, una parola abbiano molto potere di risvegliare le coscienze.
Rossi Er: Qual è il risultato o la soddisfazione più grande durante il tuo viaggio per il mondo a favore dei diritti delle donne?
Jael Uribe: aver saputo unire le voci di migliaia di uomini e donne in più di 70 paesi e unirle in una causa lontana dalla concorrenza e dall'individualismo nel perseguimento di un obiettivo che ci trascende come persone e ci esalta come esseri umani coscienti.
Rossi Er: L'arte nelle sue varie manifestazioni è una piattaforma che può portare a un cambiamento significativo per le donne?
Jael Uribe: Lo è e lo stiamo ottenendo. Le donne hanno avuto potere negli ultimi anni conducendo iniziative come la nostra perché si sono rese conto che che siamo necessarie.
Rossi: Qual è il tuo autore preferito o il riferimento della tua vita che ammiri?
Jael Uribe: Non ho nessun autore/autrice preferito/a. Ogni giorno scopro autori/autrici sempre migliori e trovo difficile scegliere da che parte stare. Tuttavia, devo ammettere che ammiro e prendo come punto di riferimento per la vita tutte quelle persone che sono risorte, nonostante le situazioni avverse, e hanno realizzato i loro sogni. Ammiro quelle persone che, come me, hanno visto la faccia della fame, del bisogno, del dolore, della malattia, dell'invidia, del plagio, del tradimento e dello screditamento, e che tuttavia sono andate avanti senza perdere la loro bontà e senza lasciare che nulla le cambi.
Rossi Er: Nella tua percezione quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei social network?
Jael Uribe: Senza i social network, ciò che facciamo non avrebbe il successo che si ottiene in ogni impresa. Per noi è stato uno strumento di lavoro essenziale molto utile e necessario.
Il lato oscuro dei social network è che tendono a rubare tempo di qualità con chi ti circonda e ha bisogno di te, per non parlare di tutta la distrazione che creano quando devi concentrarti su altri compiti più importanti come scrivere, per esempio. Di solito danno assuefazione, per questo vanno consumati con moderazione, senza dimenticare che non sono la vita, ma solo una parte minima di essa.
Rossi Er: c'è un sogno che ti preoccupa o che senti di dover ancora realizzare?
Jael Uribe: Ogni giorno vivo imponendomi nuove sfide, in modo che i miei sogni non si esauriscano. C’è stato un momento in cui avevo ottenuto tutto ciò che avevo in mente e ho dovuto fermarmi e chiedermi: cosa c'è dopo? Quindi ho dovuto ricominciare da capo.
Rossi Er: Dove si può acquistare la tua opera letteraria?
Jael Uribe: Puoi prendere i miei libri e quelli pubblicati da “Grito de Mujer” su Amazon e scoprire il nostro lavoro sui social network, sul blog http://jaeluribe.blogspot.com o sulla pagina www.gritodemujer.com
Rossi Er: Qualche messaggio o frase positiva per i lettori?
Jael Uribe: Sognare è bello, ma sognare senza sforzarsi di lavorare è impossibile. Se hai un progetto che vuoi vedere realizzato, fai del tuo meglio e raggiungilo in base ai tuoi meriti. Non copiare, non plagiare, non calpestare il lavoro degli altri per ottenere progressi. Il successo è più piacevole quando sai quanto ti è costato rispetto a quando arrivi troppo in fretta. Sii grato a qualcuno che ti raggiunge e ti dà l'opportunità di avanzare. Molte persone non hanno questa possibilità. La cosa più importante è non mollare mai!
Rossi Er: Jael, è un onore avere la tua presenza in questo spazio informativo e culturale, grazie mille per aver condiviso con noi parte della tua vita e del tuo lavoro a favore delle donne. Congratulazioni e tanti successi!
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Jael Uribe, NY
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Sintesi biografica Jael Uribe:
Pubblicista, designer e poetessa. Master in Graphic and Editorial Design. Presidente dell'International Women Poets Movement (MPI) Inc., Fondatrice del Festival Grito de Mujer. Vincitrice del Premio Vicente Rodríguez-Nietzsche 2017, Festival Internazionale di Poesia a Porto Rico. Ha ricevuto in Norvegia il premio "Freedom of Expression 2016" dall'Unione degli autori norvegesi grazie al suo lavoro di attivista culturale. Selezionata come "International Poet Laureate 2018-2019" in Connecticut. Nominata da Forbes LATAM come una tra "I più creativi dell'America Latina" e secondo la Rivista Fierce by Mitú rientra nella lista dei 14 autori/autrici dominicani/e da leggere.
Puoi acquistare i suoi libri su Amazon e scoprire il suo lavoro sui social network, sul blog: http://jaeluribe.blogspot.com o sulla pagina www.gritodemujer.com
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